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giovedì 24 novembre 2011

CORRISPONDENZA DALL'INDIA : I SANTONI


Ci sono due scuole principali nelle quali i Sadhu possono entrare:
quella Shivaita e quella Vishnuita,con un gran numero di sette e differenziazioni.
Chi decide di prendere questa via si sceglie un Guru,che lo seguirà sempre nel cammino spirituale,gli dara' un nuovo nome  e gli farà da guida.
Chi sceglie di diventare Sadhu deve essere disposto a lasciare la famiglia ed ogni possesso, a viaggiare  a piedi da un luogo sacro all'altro ,preferibilmente non dormendo mai più di tre notti nello stesso posto (almeno per un pò di anni,per vincere ogni attaccamento) e deve vivere  di offerte .
Può mangiare e dormire nei templi ,studiare i sacri testi e praticare la meditazione e lo yoga.
I Sadhu si lasciano crescere i capelli senza pettinarli come il dio Shiva,che è il prototipo del perfetto Asceta avendo meditato per milioni di anni sull'Himalaya dopo la morte dell'amata prima moglie,Uma.

Un Sadhu vero deve essere in grado di affrontare le privazioni più feroci e scegliere di fare voti impensabili per "provare" la sua fede.
Ci sono correnti "dure" e correnti un pò più...flessibili.
Poi ci sono i finti Sadhu.........

Una delle  correnti più dure è sicuramente quella dei Naga,che girano completamente nudi con ogni clima ,col corpo spalmato  di cenere.
Li ho visti personalmente camminare senza uno straccio addosso  su un ghiacciaio himalayano.
Altri Sadhu invece si coprono di teli e a volte indossano anche casacche i cui colori possono essere di tutte le sfumature del rosso,giallo  e dell'arancione,certi invece si vestono di bianco,comunque sono quasi sempre molto poco vestiti anche in condizioni climatiche durissime.
Il famoso "look" dei Sadhu è sempre legato a qualche motivazione religiosa ed ha significati simbolici antichi.
La pettinatura ,come si è detto,si ispira a quella di Shiva,i cui capelli, quando  il dio medito' per milioni di anni senza pettinarsi ,crescevano e crescevano come tanti serpenti.
Nei capelli di Shiva scorre l'acqua della dea Ganga,che sarebbe il fiume Gange.
L'impetuosa corrente scorrendo fra le lunghe ciocche perde la sua irruenza distruttiva e non fa danni alle terre che attraversa.
I capelli dei Sadhu possono essere lasciati sciolti,ma anche legati in  una crocchia sulla sommità del capo,o arrotolati nel caratterisco "cesto".
Shiva porta bracciali e collane di Rudra,semi di un albero sacro.
Questi semi sono divisi in segmenti , a seconda del numero di  segmenti ne varia il significato e il valore.
Shiva  è sempre adorno anche di cobra che gli si attorcigliano sul corpo,perciò tanti Sadhu portano un bastone scelto appositamente per la sua forma contorta e sinuosa che ricorda un serpente.
La borsetta che contiene tutte le proprieta' del Sadhu e' a volte quasi una civetteria,la ricamano personalmente ricoprendo tutta la stoffa di spirali colorate a punto catenella e aggiungono ciondoli ,sempre di sigificato religioso,come immagini di divinita',semi di Rudra,denti di animali o unghie di tigre......
Molti Sadhu,come  Shiva, portano seco un tridente (Trisul),che rappresenta i tre mondi del passato,presente e futuro (e un sacco di altre cose), al tridente è legato un doppio tamburello,il Damaru,che scandisce la danza cosmica.

Sulla fronte dei Sadhu ci sono dei disegni colorati:
tre linee orizzontali fatte con la cenere,con un punto rosso in mezzo,sono in riconoscimento degli shivaiti.
Una specie di forchetta gialla che parte dalla radice del naso e sale sulla fronte,con una goccia rossa in mezzo,è il segno dei vishnuiti.
Altri disegni che si vedono sono comunque variazioni di questi due simboli principali.
Ci sono Sadhu che manifestano la loro devozioni a un dio scrivendosi il suo nome sulla faccia e sul corpo.
I Boothebaba (letteralmente "Babaspirito" o "Babafantasma") si conciano nei modi più impensati e si comportano come folli,danzano, parlano coi cani ,parlano agli dei con telefoni giocattolo,lanciano  frecce con archi invisibili......

La varieta'  dei voti che i Sadhu scelgono di prendere per manifestare la loro fede e raggiungere l'assoluto distacco dalle cose del mondo è incredibile.
Per cominciare,la loro dieta è scarsissima,mangiano di solito una volta al giorno e sono vegetariani,normalmente  fanno voto di evitare tutti i cibi che possono causare "calore" e perciò anche desideri sessuali.
Il voto può essere fatto per tutta la vita o per un certo numero di anni.
C'è chi passa anni quasi sempre nella posizione yoga sulla testa.
C'è chi usa una cintura di castità in ferro,a volte guarnita di pesanti catene.
C'è chi solleva un braccio e non lo abbassa più.......il braccio poi si mummifica in quella posizione .
C'è chi decide di non sedersi nè sdraiarsi ,vive in piedi ,dorme appoggiato ad un'assicella appesa con catenelle ad un albero o al soffitto.Ho visto uno di questi Sadhu le cui gambe erano diventate  gonfie come mortadelle e piene di piaghe,ma doveva resistere un altro anno....
Ci sono Sadhu che non mangiano più ,bevono solo latte per anni,come il mio amatissimo Milk Baba.
Ci sono Sadhu che sottopongono il pisello ad attorcigliamenti e stiramenti e poi ci appendono enormi pietre con l'aiuto di un telo.
Altri hanno chiuso la mano su un seme che hanno poi  lasciato  germogliare,hanno visto  la piantina crescere senza più aprire le dita,e c'è chi ha chiuso le dita a pugno e ha lasciato crescere le unghie attraverso la carne.....
Ho visto,o meglio,sentito,un Sadhu che cantava giorno e notte,senza quasi fermarsi, le lodi agli dei,chiuso in una specie di stanzetta-gabbia.
C'è una setta di Sadhu vestiti di nero che si chiamano Aghora,che vuol dire "senza odio".
Essi adorano la dea Kali e vivono preferibilmente nei Ghat,che sono le scalinate dove si fanno le cremazioni .
Manifestano il loro disinteresse per la società e le sue convenzioni anche attraverso atti provocatori,come defecare in pubblico,nutrirsi di carogne   di animali e perfino mangiando pezzi di cadavere che prendono dalle pire.
Oppure,meditano sui cadaveri.
Possono fare sesso per essere anticonvenzionali e quindi fuori dagli schemi (secondo gli induisti di solito chi si dedica alla vita ascetica deve evitare il sesso).
Ci sono altri che fanno del loro stesso corpo un tempio e si vestono come la divinità cui si sono dedicati,come  Krishna o Shiva.Fra questi,i più strani sono gli Hanuman Baba,che essendo devoti del dio Hanuman,dalla forma di scimmia, esibiscono  una lunga  coda e si muovono come le scimmie,facendo dispetti e spaventando la gente.
Ci sono Sadhu che girano nudi e non contenti mortificano i sensi portando uno stretto anello di metallo intorno al pisello.
Ci sono quelli che fanno voto di non paralre per un certo numero di anni........eccetera eccetera,le variazioni sono infinite.

I Sadhu si spostano spesso,di solito in gruppetti,andando da un luogo sacro all'altro ,specie in occasione delle grandi  feste,che si svolgono o in templi importanti o alla confluenza di acque sacre.
Certe  feste ricorrono  ogni due ,quattro,o venticinque anni ,la festa si chiama"Mela".
la Khumba Mela richiama addirittura milioni di devoti,fra Sadhu e pellegrini ,e spesso finisce con un sacco di morti spiaccicati dalla folla, troppo entusiasta di arrivare a bagnarsi e purificarsi.
Durante queste feste lo spettacolo dei gruppi di Sadhu è indimenticabile,sia come colpo d'occhio che come atmosfera .

Quasi tutti i Sadhu sono dediti all'uso di  ganja,o mariuana.
L'origine di questa pratica risale al frullamento del brodo primordiale.
Come?
Quando Dei ed Asura (Demoni) si misero d'accordo  e,usando il grande serpente Sesa  come corda,e il sacro Monte Meru come perno,frullarono il brodo primordiale come si fa col latte per fare il burro ,dal frullamento scaturirono un sacco di cose belle ,fra cui l'Amrita,cibo degli Dei (ricordate l'Ambrosia?),ma anche il veleno più potente del mondo,che avrebbe distrutto ogni forma di vita se Shiva prontamente non lo avesse ingerito,salvando l'umanità e tutto il resto.
A Shiva venne la gola blu,e il suo sacrificio viene celebrato appunto fumando la ganja ,che rappresenta quel veleno.
In certi casi credo che si faccia anche uso di datura.

Ho passato tredici anni a dipingere nel luogo più sacro a Shiva ,Pashupatinath,dei murales che rappresentavano gli dei,su richiesta del più famoso Sadhu del Nepal:Milk Baba.
I Sadhu,o Baba ,erano sempre intorno a me ,soddisfatti  del lavoro che facevo per loro.
Mi tenevano compagnia,mi correggevano se facevo errori nell' iconografia,i regalavano collane e immaginette,mi benedivano in continuazione,mi insegnavano le storie degli dei,si sedevano a due passi e suonavano ,cantando stonati,musiche sacre (bajan) insieme ai devoti che ogni giorno visitano quel luogo sacro per eccellenza .
Li ho curati quando erano malati,ho portato loro del cibo,in inverno ho comprato per loro coperte,dipinto i serpenti dei loro bastoni,sono stata importunata dai Baba truffatori....
si' ,perche' ci sono tantissimi finti Baba,detti anche Babafoto,gente che non ha voglia di fare niente e si trucca da Baba,frequenta i posti piu' battuti dal turismo e si guadagna da vivere posando per le foto .
Sono addobbati nei modi piu' fantasiosi e  impartiscono benedizioni a pagamento.

In realta' ,un vero Baba puo' accettare solo elemosine spontanee,non deve mendicare ne' chiedere pagamenti e puo' mangiare nei templi principali dove parte delle offerte e' destinata proprio al loro sostentamento.
Certi Baba famosi che raccolgono tante offerte spesso organizzano mense per i poveri ,e comunque aiutano chiunque sia emarginato,senza tetto,rifiutato .
Il loro rapporto con gli animali sacri,mucche ,scimmie e anche serpenti,e' di convivenza pacifica.
Altri addirittura accumulano fortune......

Ci sono anche donne Sadhu,ma se ne vedono pochissime. Vivono un po' mimetizzate fra gli altri Sadhu e non sono sempre ben viste dalla gente,quasi usurpassero una funzione prevalentemente maschile.

E' un mondo che va perdendosi ,il numero dei Baba va assottigliandosi ,perche' dopo tutto ,veri o finti,vivono una vita di privazioni e scomodita' che solo una fede inossidabile puo' portare a scegliere fino in fondo.
L'esperienza che ho vissuto dipingendo fra di loro e' stata la piu' bella della mia vita,per tredici anni ho passato ore  vivendo in un altro mondo, dove dei personaggi fiabeschi come gnomi e perfino  orchi si sedevano vicino a me  e parlavano degli dei e delle loro storie come se si trattasse di vicini di casa di cui si sa tutto:e che discussioni facevano ,arrivando quasi a litigare,sui minimi dettagli della vita delle divinita'!
In ciascuno di loro ,perfino  nei piu' sputtanati Babafoto,mi sembra di poter dire che a scavare in fondo in fondo  c'e' una fede cosi' assoluta da far intravedere perche' il saluto induista e'
NAMASTE'
che non vuol dire "buongiorno"o "buonasera",ma
SALUTO LA SCINTILLA DIVINA CHE E' IN TE


Giovanna Caruso

martedì 15 novembre 2011

MALPANCISTI


...." Ce n´è abbastanza per giustificare qualche sbandata, non le squallide scene da Terzo mondo come quelle organizzate da tifosi anti berlusconiani davanti al Quirinale: se questi sono i segnali, il futuro italiano è nero".
Queste sono le parole di oggi del direttore del Giornale di Vicenza Gervasutti.

Ha finalmente ha gettato la maschera come tutti i malpancisti di questi giorni.
Le affermazuioni di Gervasutti si commentano da sé.

NEPAL,VIAGGIO ATTRAVERSO LO SPECCHIO (2) E LE DONNE ?




A qualcuno che ha buona memoria o che ha letto libri di avventure verrà in mente che gli induisti avevano la simpatica e compassionevole abitudine di bruciare la moglie sulla pira del marito.
Questo avveniva sia in Nepal che in India,anche se i Newari nepalesi hanno inventato uno strattagemma per evitare questo orrore:
le fanciulle ,passato il momento della pubertà,vengono sposate  in gruppo  ,con una cerimonia che le vuole ingioiellate  e vestite di rosso come spose vere,ad un frutto che impersona il dio Narayan,incarnazione di Vishnu.
Così il matrimonio con un uomo rimane sempre...fasullo, e quando il marito umano muore la signora non rimane vedova.
Il che non è proprio come abolire direttamente  la pratica del "suttee" (il rogo della vedova),perchè,si sa,le tradizioni non si toccano,ma almeno............

Ebbene,questa bella trovata ci dà l'idea precisa di quanto e come venga considerata la donna nel  sistema delle caste.
In pratica ,morto il marito,la donna non vale più niente e non ha più ragione di vivere,anche perchè la società la incolpa di averlo trascurato ,la famiglia di lui non la vuole,quella di origine ancora meno.
Nei luoghi sacri dell'induismo si vedono file  di vedove mendicanti,vestite di stracci biancastri........
Al dio Shiva ,che incarna il Marito Ideale ed è il protettore delle donne,le ragazze chiedono perciò un marito che ...muoia dopo di loro.

UNA PAUSA DEDICATA A SHIVA E ALLA SUA PARTE FEMINILE
Questo dio di distruzione ,che distrugge per ricreare , si manifesta in modi diversi,uno dei quali è Nataraja,o Re della Danza.
 Nel pantheon mondiale e' il più strafigo fra tutte le divinita' ,a mio parere.
Shiva,a contrario degli altri dei che si presentano ingioiellati e coi capelli imbrillantinati,gira nudo,cosparso di cenere,con i capelli alla Bob Marley (veramente sarebbe Bob Marley che si pettina come Shiva),indossa solo un perizoma alla Tarzan di pelle di tigre o leopardo e come collane e braccialetti ha dei cobra dal cappuccio aperto o delle file di semi di un albero sacro: Rudra.
E' il piu' antico degli dei ,la sua immagine si trova nelle monete delle civilta' della valle dell'Indo.
Shiva protegge,oltre che le donne,i matti,i mendicanti,gli sfortunati,gli animali,spesso salva il mondo e l'umanità da pericoli tremendi e con la sua danza cosmica distrugge e ricrea gli universi in un divenire continuo che rappresenta splendidamente il concetto di una creazione in continua trasformazione.
Nella nostra superficiale educazione l'induismo viene presentato come una religione politeista:
in realtà non c'è niente di più sbagliato ,strettamente parlando è vero che l'induismo praticato dalle masse è un insieme di riti , cerimonie e superstizioni,ma originariamente e per le persone colte è una filosofia che propone una concezione non dualistica del divino.
Cioè,in soldoni:non si parla di dio e di creazione come di due entità  separate (dualismo),ma di un'unica entità,che si può chiamare il Sè Universale,della quale tutto fa parte,dove tutto respira insieme ,dove nulla si crea e nulla si distrugge,ma si trasforma,materia ed anima insieme, in un unico UNO .
Più monoteismo di così!
Ma la prte piu' interessante viene adesso:come tutti gli dei,anche Shiva ha una meta' femminile,che non e' sua "moglie" come comunemente si crede : la meta' femminile rappresenta l'energia creatrice del dio stesso,la Shakti".
Senza la Shakti nessun  dio ha potere,e' amorfo.
E la Shakti di Shiva a sua volta prende tanti aspetti,come Parvati e Uma ,ma il piu' famoso e' quello di  Kali,cioe' il piu' grande scatenamento di energia femminile  che si possa imaginare.
E' vero,Kali ha una brutta fama nel mondo occidentale,legata ai sacrifici umani e di animali ,al fanatismo e alla distruzione.
Ma Kali e' anche fertilita' ,potenza, fede assoluta e,in un certo senso,anche anticonformismo (ma questo si vedra' in un altro capitolo).

Naturalmente,come tutte le religioni ,l'induismo per fregare le donne a dovere parla di
RISPETTO,
cioè in pratica tutto quello che una donna deve subire è perchè la società la "rispetta tantissimo".
Basta che non esca nemmeno un millimetro dal suo ruolo.

In India ( ed in Cina ) esiste un singolare problema creato dalla tecnologia moderna.
L'ecografia permette di vedere il sesso del feto e ciò,nonostante le proibizioni ,scatena un diluvio di aborti di bambine,sicchè i due paesi più popolati del mondo sono già in una crisi galoppante di "carenza sesso femminile" ......anche questo  dovrebbe  farci intravedere un bagliore su quanto conti la donna da queste parti.
Aggiungo:la nascita di una femmina è così poco gradita che l'augurio che si fa ad una donna che si sposa è:
"ti auguro 100 figli maschi".

Intanto bisogna sapere che le donne sono soggette ad essere "JUTHO",cioè,"IMPURE",molto più degli uomini.
Avere le mestruazioni è la causa prima di "impurità",le donne mestruate un tempo venivano relegate in una buia capanna fuori dai villaggi,dove si suppone si divertisssero finalmente a riposare.
Anche adesso non possono nemmeno entrare in cucina,non possono toccare niente in casa,e guai a loro se fanno una puja o entrano in un tempio: immediatmente tutto diventa "jutho" e la sciagura si abbatte su di loro.
Al quarto o quinto giorno si può fare  il bagno  e purificarsi con un rito.
Anche chi ha partorito è tremendamente "jutho",e chi ha avuto un morto in casa .....non se ne parla !
In questo caso però sono "jutho" tutti i membri della famiglia,anche i lontani parenti.

Nella famiglia allargata tradizionale,dove zii e zie sono spesso chiamati "padre" e "madre" e i primi cugini sono considerati ,e chiamati,"fratelli" e "sorelle",le bambine vengono cresciute fin da piccole come future spose e madri, e non hanno voce in capitolo sulla scelta del marito,che quasi sempre vedono solo dopo la cerimonia nuziale.
So che c'era ,o c'è,un'usanza secondo la quale vedere direttamente il viso della sposa era considerato sconveniente o di cattivo augurio,perciò gli sposi ,che sono accompagnati e messi sul letto ornato di fiori  da un codazzo di parenti ,venivano muniti di uno specchio o di un bacile d'acqua.
Lo sposo sollevava il velo rosso della sposa e ne vedeva l'immagine riflessa......
molto poetico,nei films,ma pensiamo a cosa vuol dire per una ragazza che non è mai uscita di casa trovarsi a letto con uno sconociuto,che poteva anche essere magari di 40 anni più vecchio di lei o mostruoso....
Certe tribù praticano addirittura il matrimonio di massa,che viene celebrato periodicamente : i vari clans si ritrovano e   bambini  e bambine di 12-13 anni vengono sposati con un rito collettivo.
Ero in India qualche anno fa quando ad un'assistente sociale che tentava di impedire questa pratica vennero amputate le mani perchè imparasse a farsi i cavoli suoi.

La giovane sposa va a vivere con la famiglia del marito,dove la suocera diventa la sua signora e padrona:addirittura presso i miti Newari nepalesi la suocera può ordinare il divorzio ,perfino se.............suo figlio manifesta troppo amore e attaccamento per la novella moglie !!!
La sposa deve ubbidirle in tutto  e per tutto,servire il marito e i suoi familiari,verrà adibita ai lavori più pesanti e sarà considerata minus quam merda finchè non avrà scodellato un bambino,possibilmente maschio,naturalmente.
In casa la giovane sposa non può mostrare il viso al suocero,nè rivolgergli la parola senza essere interpellata,nè parlare coi fratelli maggiori del marito.
La chicca è che non può pronunciare il nome del marito ,nemmeno per chiamarlo, perchè pronunciare un nome indica possesso e la sposa non può possedere il marito,solo viceversa.
Tutto questo ,naturalmente,per "rispetto".

Esaminiamo ,per fare un intervallo,il tanto decantato "sari",l'indumento-prigione delle donne induiste.
Viene indossato sopra un corpetto strettissimo (ideato dalla regina Vittoria,che in privato non disdegnava la compagnia del suo stalliere preferito e nemmeno l'alzare il gomito,ma che tuonava contro l'immoralità,altrui, e predicava ai sudditi  la morigeratezza) e una sottogonna lunga fino ai piedi.
Sopra si drappeggia il "sari",cioè una striscia di stoffa lunga 5 o 7 metri ,avvolta più volte intorno alla vita e poi passata su una spalla e lasciata pendere sulla schiena  o messa sulla testa a mò di velo: con modestia,per carità.
E adesso controllate se è mai esistita un'indiana che ha vinto una medaglia d'oro alle olimpiadi.
Con questo fagotto intorno le donne ricche possano stare mollemente sedute su cuscini ricamati e chiacchierare con le amiche,dando ordini ai servi,e fare un figurone nelle foto così che gli occidentali esclamano:
"ma che meraviglia!
CHE ELEGANZA!
E' come  il peplo!"
Intanto  le donne povere si arrampicano sulle armature di bambù per portare ai mariti muratori  un secchio di cemento che tengono in bilico sulla testa ,o spaccano  le pietre sotto il sole indiano per fare le strade,o zappano nei campi....a nessun marito indiano viene in mente di dire alla moglie di mettersi qualcosa di comodo e meno ingombrante ,e così le vediamo noi turisti:
macchie colorate scintillanti di ricami,dai polsi imprigionati nei braccialetti,le caviglie imprigionate nelle cavigliere,i movimenti resi difficili dal sari,il portamento altero di chi porta i pesi sulla testa,al lavoro sotto il sole implacabile ,gli occhi indecifrabili.........
povere femministe indiane,contro cosa devono battersi.

Quando la giovane sposa comincia ad avere i figli grandi il suo stato nella famiglia si eleva,e può cominciare a pensare a quando suo figlio si sposerà e potrà,finalmente,essere lei una suocera e avere qualcuno da maltrattare.........

Un capitolo tragico è quello degli stupri.
Non conosco dati statistici,ma leggo e sento che lo stupro,sia familiare che "di strada",è una realtà spaventosa,nei villaggi più sperduti come nelle città.
Non viene quasi mai denunciato ,nelle classi alte ancora meno che in quelle basse (dicono i giornali),ed è subito con vergogna e rassegnazione,anche perchè nel caso che la sventurata vittima si rivolga alla polizia quasi sempre poi deve subire ulteriori  vessazioni dalla polizia stessa.
L'attuale governo maoista promette di indagare a livello capillare e cambiare la situazione,almeno sulla carta.

Le donne induiste  hanno solitamente uno sfogo ,cioè sparlano di noi donne occidentali,per motivi svariati.
 Per esempio,l'abitudine di mostrare parti del corpo che sono tabù,per prime le gambe .
Una donna induista può andare a tette nude e ombelico scoperto,ma davanti alle nostre ginocchia si grida allo scandalo e scattano gli insulti.
In più, i costumi "liberali" delle comunità hippies hanno creato,specie in certe zone,un'immagine della donna occidentale che pratica sesso con chiunque e in qualunque momento.
Per non parlare dei films occidentali con scene di sesso e delle riviste con donne seminude......
Infatti,gli abitanti del subcontinente indiano,Nepal incluso,con noi ci provano in continuazione,e i tentativi di approccio sono francamente orrendi.

In India c'è un forte movimento femminista,che certo non raggiunge capillarmente le realtà più arretrate dei villaggi o delle tribù nomadi.
In Nepal il movimento maoista ha visto le ragazze partecipare alla guerriglia al fianco degli uomini,addirittura c'erano gruppi combattenti al femminile ,organizzati ed addestrati,che portavano avanti azioni di guerriglia ,attentati ecc.
Questo partecipare alla lotta armata ha spazzato via in un decennio molti  tabù secolari nelle giovani generazioni,ma rimangono disparità abissali da colmare anche per quanto riguarda la parità di diritti secondo la legge .

Un dettaglio divertente:mentre nei libri e films di avventure si vedono
 crudeli sacerdoti che vogliono immolare fancuille avvenenenti,nella realtà il rischio di immolazione è appannaggio dei soli figli maschi,specie primogeniti.
Immolare una figlia che non vale niente non appagherebbe gli dei!

Invece il rischio di essere bruciate o uccise in altro modo perchè la famiglia non ha pagato la dote (la dote è un obbligo disapprovato perfino dai musulmani),è comunissimo anche al giorno d'oggi,ed è un impegno che di solito spetta alla suocera e al marito.
Di solito capita che le  giovani spose  vengano cosparse di cherosene e prendano fuoco "per disgrazia".
Personalmente in Rajasthan ho tolto il saluto ad un cretino pieno di boria la cui famiglia non solo aveva praticamente venduta la sua bella sorella dandola in moglie ad un ricco alcolizzato,ma aveva rifiutato di riprenderla in casa quando lei,terrorizzata dalle minacce del marito (che esigeva l'intero pagamento della dote),si era rifugiata presso di loro.
La mattina dopo fu trovata annegata in un canale della città e la famiglia di lei pagò la polizia perchè registrasse il caso come incidente,sarebbe stato una scandalo se si fosse saputo (naturalmente ,lo sapevano tutti in città)....
che non avevano pagato la dote!
Gli ultimi casi registrati di "suttee",o rogo della sposa ,abolito dagli inglesi,sono della fine degli anni '80.
Le femministe sollevarono casini a non finire,scontrandosi con i bramini che sostenevano che bruciarsi sulla pira del marito fa parte....della libertà della donna.

Una della contraddizioni più lampanti è che in Asia,dove le donne vivono in una condizione che varia da  difficile a disperata,ce ne  sono tante  che arrivano ad essere capi di stato o primo ministro.
La prima fu la signora Bandaranaike ,a Sri Lanka,tantissimi anni fa,una vera pioniera.
Poi Indira Gandhi ,Corazon Aquino e addirittura ci sono state donne primo ministro in paesi musulmani assai tradizionalisti come il Bangla Desh e il Pakistan ,per non parlare della strada che ha fatto una straniera come Sonia Gandhi ,diventata prestigiosa leader del partito indiano del Congress,mentre un'altra  donna è presidente del paese.
La leader dell'opposizione nel Myanamar,  Aung San Suu Kyi,è figlia di un politico .
Bè ....devo dire che appunto perchè farsi strada è cosi difficile,che le donne che fanno carriera qui sono d'acciaio.
Ma c'e' anche un altro fattore:
ognuna di loro è nata in un clan potentissimo,uno di quei  clan dove ,secondo l'antica tradizione ,il potere viene passato  da un membro all'altro,ma, ancora quasi come nelle antiche repubbliche aristocratiche,sempre all'interno del clan stesso.
Adesso in India si sta preparando la strada al Delfino,cioè il figlio di Sonia e di Rajiv Gandhi.......sembra che sua sorella non voglia saperne della politica.

In conclusione vorrei dire che ,nonostante le ragazze che girano in minigonna,copiando  le attrici dai vestiti occidentali,l'accesso più generalizzato ai posti di lavoro e l'ingresso in politica,sotto la superficie viaggiano ancora i tremendi tabù e le incredibili condizioni di asservimento delle donne
Si pensi che nella stragrande maggioranza ancora esiste la pratica di non registrare i matrimoni , per cui   in Nepal lotta per l'esistenza un numero impossibile da credere di ragazze madri che non percepiscono un soldo dai padri dei loro figli,perchè legalmente non sono mai stati i loro mariti.

Shiva però di questo non è contento,ve lo assicuro.

Giovanna Caruso

















"Dans toute le minoritè intelligente il y a une majoritè d'imbeciles"

Andrè Malraux

lunedì 14 novembre 2011

ALLELUIAH


VuèSentì? VS#183
SUONANO HANDEL E QUALCHE COGLIONE HA DETTO CHE SE LO POTEVANO RISPARMIARE?

Festeggiare la caduta di un governo che ci ha immalinconito per vent’anni, e dico poco usando l’aggettivo immalinconito, con l’Alleluiah di Hendel e vedere un fatto epocale del genere praticamente ignorato da tutta la servilissima informazione cartacea e televisiva italiana è grottesco se non addirittura drammatico. E, contemporaneamente, moltissimi opinionisti italiani che tutti conosciamo fino alla nausea hanno addirittura detto che tutte quelle persone festose sotto il Quirinale se lo potevano benissimo evitare. Secondo questi squallidi benpensanti anche Msitslav Rostropovic che suonò sotto il Muro di Berlino la notte in cui fu abbattuto, poteva benissimo evitarselo? franz falanga 
  

Alleluiah di Hendel sotto il Quirinale in occasione
delle dimissioni di Berlusconi

Msitslav Rostropovic suona sotto il Muro di Berlino
la notte in cui fu abbattuto.