Pagine

mercoledì 20 luglio 2011

FRANZ: HARLEM

Vi invio uno straordinario documentario dei primi decenni del novecento girato in America ad Harlem. La colonna sonora è quella del jazz di quel periodo. Noterete che la voce fuori campo, chiama gli afroamericani nigro’s; la segregazione razziale è ancora ai massimi livelli,  ma gli afroamericani stanno per invadere il mondo con la LORO musica jazz che un giorno li avrebbe affrancati dagli orrendi secoli bui della schiavitù e del Ku Klux Klan  e avrebbe conquistato tutta la terra. 

Al jazz poi si aggiungeranno Martin Luther King, le Black Panthers e gli antisegregazionisti e nulla sarà più come prima. Notare nelle strade la presenza massiccia solo degli afroamericani, erano semplicemente segregati. E cioè afroamericani con afroamericani, bianchi con bianchi. Non vi ricorda nulla, all’oggi, un categoria del genere? Incredibile come una forma d’arte musicale nata nel fango e nel sangue, il jazz sia stata la loro prima forma di liberazione, che con il passare del tempo ha conquistato tutto il mondo.

Con la musica gli afroamericani sono riusciti a venir fuori alla grande. Sto pensando al cattolicissimo  e civilissimo uomo bianco che dovunque abbia messo il culo è stato capace di produrre disastri ed esportare razzismo. Tanto per restare nella modernità, pensiamo ai conquistadores spagnoli nell’America del sud subito dopo la scoperta dell’America, per poi continuare indisturbati ancora per secoli e secoli.

Il mio sogno è che prima o poi un altro movimento di popolo, artistico e di pensiero,  formato da donne e da giovani, non certamente di candida pelle, spazzi definitivamente dalla faccia della terra questo animale malefico di quei grandissimi figghiebbottana di bianchi, biondi, ariani e supercattolici. Si chiamerà Rivoluzione Gentile. Notare alla fine del documentario i primi musicisti di strada piano della marea montante jazzistica afroamericana del tempo. 

FRANZ FALANGA     

http://www.youtube.com/watch?v=ZnMkjpY8ops&feature=related

OSPEDALE NUOVO DI ARZIGNANO

GIANFRANCO SIGNORIN ROMPE IL SILENZIO SULL'OSPEDALE NUOVO

LETTERA APERTA AI SINDACI E ALL'ASSESSORE REGIONALE.


Il 15 Giugno il Giornale di Vicenza riportava la notizia di un 'offerta di 50 milioni di euro da parte dell'assessore regionale alla sanità Luca Coletto per la costruzione di un nuovo ospedale nella nostra ULSS.
l'offerta di Coletto è , a nostro avviso, una doppia mela avvelenata, da un lato perché sottrarrebbe le ultime poche risorse, già ampiamente deficitarie, del fondo sanitario della nostra ULSS, dall'altro perché l'offerta in questione è una sottrazione di denaro al fondo sanitario regionale, quello, anch' esso deficitario, per il quale la nuova finanziaria prevede ulteriori appesantimenti economici, tagli e ticket. Non bisogna dimenticare che la gestione decennale di quattro assessori regionali di marca leghista ha generato nella nostra regione un buco di un miliardo di euro riducendo quello che era un fiore all'occhiello nazionale alla stregua dei, giustamente tanto vituperati, livelli calabresi.
Nell'assordante silenzio da parte di amministratori, sindaci e consiglieri di opposizione in merito alla questione, finalmente si leva la voce dell'ex sindaco di Arzignano Gianfranco Signorin che scrive una lettera ai sindaci dei comuni della ULSS 5 e all'assessore alla sanità Luca Coletto.
Ci è sembrato un primo passo importante che rompe il ghiaccio sulla questione della assistenza socio sanitaria nel Veneto e nella nostra ULSS .
Pubblichiamo qui di seguito la lettera di Gianfranco Signorin aprendo un confronto e un dibattito su una questione che, al di là di intenti propagandistici e affaristici diventa sempre più importante, soprattutto di fronte ad una finanziaria che, sfacciatamente, colpisce il cittadini più deboli,tra gli altri, invalidi, portatori di handicap, anziani disabili e malati di Alzheimer, malati mentali e le famiglie di tutti costoro.
Giovanni Fazio

Ill.mi Signori Sindaci della ULSS 5
e p.c. Ill.mo ASSESSORE REGIONALE SANITA' Luca Coletto

Arzignano 9 luglio 2011

Recentemente la Regione Veneto ha reso note le attribuzioni finanziarie destinate agli investimenti straordinari per opere di edilizia sanitaria.
Nell’ipotesi della realizzazione dell'ospedale nuovo Arzignano/Montecchio, la nostra ULSS si è vista assegnare la bella somma di 47 milioni di euro.
Nulla in confronto ai progetti sbandierati e "venduti al popolo della ulss 5" dall'ex Presidente della Regione Galan e dal D.G. Alessi (con posa della prima pietra prevista per maggio 2010….) per 180 milioni di euro, poi diventato un progetto da 105 milioni. Tutto ciò doveva servire all’edificazione di un nuovo polo ospedaliero, ovvero una “cittadella della salute”, come piace chiamarla al sindaco di Arzignano , capace di aggregare i Reparti di degenza dislocati su più sedi , Uffici e Servizi sparsi sul território di Arzignano e Montecchio. Ebbene, per un’opera simile forse non bastano né 180, né 105, né tantomeno 47 milioni di euro! Del recente finanziamento, dobbiamo ringraziare l'impegno dell'Assessore Regionale Coletto e, credo, anche qualcuno che ad Arzignano ha mosso i primi passi nel management sanitario e che ora occupa posizioni di altissima e meritata responsabilità. Ma parliamoci chiaro: sono questi i tempi per programmi faraonici? Non sono forse invece i tempi magri del buon senso? La classe politica è segnata a dito per il "rischio flop" del nuovissimo Ospedale di Valdagno che potrebbe essere svuotato di significato per la vicinanza, accresciuta dal tunnel, col nuovissimo polo ospedaliero di Santorso. Ad Arzignano invece abbiamo da lustri un decorosissimo e attrezzatissimo ospedale. Vero: ma è troppo piccolo. Non è logico che un traumatizzato, magari in condizioni drammatiche, debba fare la spola, fra Montecchio e Arzignano perchè là c'è l'Ortopedia, qui la Neurologia, la Chirurgia , l'UCIC, la Rianimazione e la Risonanza magnetica. Quei benedetti 47 milioni non buttiamoli al vento, ma finchè ci sono e prima che qualcuno ci ripensi usiamoli immediatamente! Si renderebbero disponibili anche i mezzi per sistemare il Centro Donna di Montecchio, potenziandolo, completandolo in tutte le sue possibili articolazioni. Inoltre, nella logica responsabile della corretta Sanità, sarebbe opportuno albergare nello stesso stabile anche Ortopedia, Oculistica e Oncologia. Spero che questa proposta incontri l'unanime, unito appoggio di tutte le amministrazioni comunali della ulss 5 e dell'intera popolazione. Lo spirito che ci anima è quello del dibattito perché la salute, la sanità, gli ospedali non sono dei medici, dei direttori generali, dei funzionari pubblici, ma sono patrimonio e valore di tutti i cittadini e, soprattutto, degli ammalati !

Gianfranco Signorin
consigliere comunale già Sindaco di Arzignano

0 commenti:


Posta un commento