Vi invio uno straordinario documentario dei primi decenni del novecento girato in America ad Harlem. La colonna sonora è quella del jazz di quel periodo. Noterete che la voce fuori campo, chiama gli afroamericani nigro’s; la segregazione razziale è ancora ai massimi livelli, ma gli afroamericani stanno per invadere il mondo con la LORO musica jazz che un giorno li avrebbe affrancati dagli orrendi secoli bui della schiavitù e del Ku Klux Klan e avrebbe conquistato tutta la terra.
Al jazz poi si aggiungeranno Martin Luther King, le Black Panthers e gli antisegregazionisti e nulla sarà più come prima. Notare nelle strade la presenza massiccia solo degli afroamericani, erano semplicemente segregati. E cioè afroamericani con afroamericani, bianchi con bianchi. Non vi ricorda nulla, all’oggi, un categoria del genere? Incredibile come una forma d’arte musicale nata nel fango e nel sangue, il jazz sia stata la loro prima forma di liberazione, che con il passare del tempo ha conquistato tutto il mondo.
Con la musica gli afroamericani sono riusciti a venir fuori alla grande. Sto pensando al cattolicissimo e civilissimo uomo bianco che dovunque abbia messo il culo è stato capace di produrre disastri ed esportare razzismo. Tanto per restare nella modernità, pensiamo ai conquistadores spagnoli nell’America del sud subito dopo la scoperta dell’America, per poi continuare indisturbati ancora per secoli e secoli.
Il mio sogno è che prima o poi un altro movimento di popolo, artistico e di pensiero, formato da donne e da giovani, non certamente di candida pelle, spazzi definitivamente dalla faccia della terra questo animale malefico di quei grandissimi figghiebbottana di bianchi, biondi, ariani e supercattolici. Si chiamerà Rivoluzione Gentile. Notare alla fine del documentario i primi musicisti di strada piano della marea montante jazzistica afroamericana del tempo.
FRANZ FALANGA
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