Naviga ormai in acque tempestose Renzo Marcigaglia, presidente delle "Acque del Chiampo" società pubblica che gestisce il sistema idrico dell'Ovest vicentino ed effettua il monitoraggio dei quattro depuratori che smaltiscono gli scarichi delle concerie della valle. Nella stessa barchetta si affanna il sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin, preso di mira dalla protesta di tutti i commercianti della città per via di una variante del piano regolatore indispensabile per consentire l'acquisto da parte del Tosano di alcuni terreni di proprietà dello stesso Marcigaglia.
In un manifesto affisso su tutte le vetrine della città si legge:
"NO AI 12.000 mq AD USO COMMERCIALE - TERZIARIO IN VIA CHIAMPO.
Vogliamo coerenza e trasparenza.
L'amministrazione comunale RINUNCI all'improvviso e sconcertante proposito di approvare una variante al Piano degli interventi con ulteriori 12.000 mq. a destinazione commerciale in via Chiampo.
La variante comporterebbe:
· La chiusura di molti negozi di vicinato nella Val Chiampo;
· Il conseguente impoverimento dei centri storici;
· la perdita del lavoro per molti lavoratori dipendenti e autonomi;
· l'aumento del traffico e dell'inquinamento;
· la mancanza del servizio di prossimità per i consumatori.
La variante del piano degli interventi
gioverebbe solo alla speculazione edilizia."
Alle proteste dei commercianti si aggiunge la richiesta di un azzeramento del CdA delle Acque del Chiampo, avanzata dal sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto: un attacco al presidente Marcigalia già sospeso dalla Lega Nord, indagato per corruzione, e di Santo Mastrotto, noto imprenditore conciario, coinvolto, nelle inchieste sui pagamenti in nero.
«C'è , necessità di un rinnovamento, di un segnale che l'unica direzione dell'agire pubblico è il bene comune». Così si è espresso il primo cittadino Castellano.
«C'è , necessità di un rinnovamento, di un segnale che l'unica direzione dell'agire pubblico è il bene comune». Così si è espresso il primo cittadino Castellano.
Una vera bufera che investe anche la tormentata giunta comunale di Arzignano già sconvolta dalla decapitazione di alcune delle figure più importanti (presidente del consiglio e vice sindaco) per il coinvolgimento degli stessi nelle indagini della GdF.
La richiesta del sindaco Cecchetto fa seguito ad una campagna politica condotta con fermezza ed efficacia dal consigliere di minoranza del comune di Arzignano Gianfranco Signorin, affiancato Da Stefano Fracasso , entrambi ex sindaci nelle precedenti amministrazioni.
Le problematiche sollevate da Signorin sono quelle determinate dalla non rappresentatività della componente ex leghista della giunta di Arzignano ( tutti espulsi dalla Lega Nord) , la non rappresentatività di Renzo Marcigaglia, anche lui espulso dalla Lega Nord, una serie di macroscopici conflitti di interesse ( può una giunta comunale di cui fa parte il figlio di Marcigaglia operare una variante del piano regolatore che riguarda terreni edificabili appartenenti alla famiglia dell'assessore ? Può un industriale della concia come Santo Mastrotto far parte di una società pubblica che ha il precipuo scopo di controllare la gestione delicatissima degli scarichi delle concerie e delle acque, diventando contemporaneamente controllore e controllato? )
Milena Cecchetto non è entrata nel merito delle recenti vicende giudiziarie, le sottolineano, invece, i consiglieri di opposizione arzignanesi, che da tempo chiedono un passo indietro da parte del presidente Marcigaglia.
Intervistato dal Giornale di Vicenza Stefano Fracasso punta il dito sulla credibilità di una istituzione che è l'interfaccia fra mondo della concia e cittadini. "Se si vuol passare dalla parole ai fatti, se si vuole dare un segnale forte credo che bisognerebbe accogliere l'invito del sindaco Cecchetto».
Gianfranco Soignorin chiede un segno di discontinuità: « Lo sanno tutti che nel Cda siedono degli indagati e soprattutto gli industriali occupano il ruolo di controllori in un'azienda incaricata di controllare i loro scarichi».
Mentre i commercianti di Arzignano manifestano sotto il municipio, il sindaco Gentilin, sordo agli appelli della popolazione di Arzignano, delle amministrazioni vicine ( Valdagno e Montecchio maggiore), insensibile alle osservazioni dei consiglieri di minoranza, continua a tenere la barra dritta verso la punta dell'iceberg sul quale questa amministrazione è destinata a naufragare miseramente se non cambia rapidamente rotta.
La tempesta giudiziaria che ha investito in pieno il sistema concia della vallata e ha fatto assurgere il comune alle cronache dei giornali radio e della stampa nazionale è un motivo in più perché Gentilin risponda al bisogno di TRASPARENZA espresso dai commercianti e si affretti a prendere le distanze da operazioni in cui una intricata rete di interessi privati e pubblici non può che creare ulteriori problemi per il nostro comune.
Giovanni Fazio

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