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martedì 25 ottobre 2011

LETTERA DALLO YEMEN


Carissimo Alberto,
so che l'oggetto era certi giudizi sulla situazione della Libia espressi da "lucianpiz" [Chiedo scusa per la denominazione “digitale”], ma non posso non notare il fatto che nelle due email ci sono due citazioni che sintetizzano in un caso la causa (Manzoni, Il Coro dell'Adelchi) e nell'altro la giustificazione dell'azione violenta o estremo (Mao Ze Dong.)



Nel Medio Oriente (MO) proprio un popolo disperso repente si desta; intende l'orecchio solleva la testa.[Non ho messo le virgolette perché non sono sicuro che queste siano le parole del Manzoni]. Questo popolo vuole rompere le catene della tirannia; ossia contro:

a. la dittatura della repubblica ereditaria o una monarchia assoluta tipo medioevale [Muammar-Seiful Islam Muammar, Mubarak-Jamal Mubarak, Saleh-Ahmed Saleh, ecc.];

b. l'esercito e apparati di sicurezza nazionale usati non per difendere i paesi ma contro le masse;

c. prigioni straripanti di dissidenti e non di corrotti criminali [In Libia il numero e' stato stimato a 50.000 prigionieri politici!];

d. il saccheggio delle risorse economiche [La famiglia Gheddafi: 150 b. di $- b=miliardi-, e nel povero Yemen, la famiglia Saleh: 115 b.$, Mubarak: 75 b $;ecc.];

 e. tassi di disoccupazione impensabili nei paesi sviluppati [Yemen 60%dei giovani sono disoccupati];

f. l'inesistenza totale di un sistema giudiziario indipendente (anche rudimentalmente);

g. la rinuncia da parte dei regimi a ogni velleità di sovranità nazionale e l’asservimento dei paesi alle potenze economiche dell’occidente. ecc



 E' contro questo stato di cose che i giovani, per prima, e i popoli del MO si sono ribellati in tutti i casi, Tunisia, Egitto, Libia, Yemen, Siria, Bahrain dove la discriminazione religiosa fa del 75% della popolazione (Sciita) una "minoranza" senza diritti! La gioventù ha osato ciò che i partiti di opposizione non hanno osato in tutti questi paesi: "AL-SHA’B YURIID ISKAAT ANNIDAAM" [Il popolo vuole cadere il sistema! Questo e’ lo slogan universale nel MO] con una rivoluzione pacifica. L'opposizione in tutti i casi e' stata codista e mai alla testa della lotta. In tutti i casi la risposta dei regimi alla rivoluzione pacifica stata repressione spietata ossia violenza unilaterale. I popoli con i giovani alla testa non sono mai ricorsi alla violenza in Tunisia, Egitto, Bahrain, Yemen, Siria. Dobbiamo far attenzione quindi allora della violenza di cui parliamo.



La Libia proprio come osserva "lucianpiz" e' un paese ricco di petrolio e quindi gli eventi in Libia non potrebbero sfuggire all’attenzione di paesi che hanno elevato il flusso di petrolio ai loro serbatoi come affare strategico di interesse nazionale per cui anche invasioni, aggressioni, e guerre sono giustificate di fronte a una discontinuità di tale flusso; minaccia alla sicurezza nazionale [Machiavelli].Ma la Libia oltre al petrolio aveva anche Muammar Gheddafi, specie unica comparabile al “Tiranno di Lici Troisi (Aster) nelle Guerre e Cronache del Mondo Emerso. Chi sa? Forse la Troisi aveva in mente uno dei nostri dittatori! L’occidente e’ intervenuto perché pur desiderando il crollo del Tiranno sapeva che un nuovo regime, seppur democratico, verrà immancabilmente a cambiare I termini dell’equazione, soprattutto: sovranità, libertà di vendere il petrolio, I rapporti con lo stato di Israele, ecc.  Ma Democrazia non e’ roba per il Terzo Mondo! Se urta con gli interessi summenzionati non e’ acceptable [Vedi Algeria inizio 90, gli islamisti hanno vinto liberamente le elezioni ma l’occidente ha detto: no!, Hamas in Gaza, nel Regno dell’Arabia, in Bahrain, e in altri paesi del Golfo, la dittatura va bene. Ma altre dittature similari non sono tollerate: Iran.] Allora, in Libia,  era meglio intervenire allo scopo di controllare il cambiamento: la nascita di un regime moderato già  indebitato in diversi modi incluso il debito vero e proprio. Ma la violenza in Libia e figlia di Muammar Gheddafi: l’est della Libia (Cirenaica) in gran parte (regione trascurata e oppressa) e’ stata liberata con vie pacifiche o quasi. Il Tiranno non senza una grande dose di pazzia ha iniziato il genocidio. La violenza rivoluzionaria e’ scattata solo dopo che migliaia di libici sono stati massacrati nelle strade e nelle prigioni.



Qui Alberto ha ragione: La Rivoluzione non e’ un pranzo di gala … ma  un atto violento in cui questa difesa di Mao Ze Dung della rivoluzione contadina cinese e dei suoi cosiddetti “eccessi” sembra sia valida perché l’alternativa in Libia sarebbe stato l’uccisione di decine o anche centinaia di migliaia di vite. Nessuna Marcia o sit-in sarebbe stato capace di fermare il Tiranno. Se “lucianpiz” mette in discussione la moralità della violenza rivoluzionaria in Libia, allora ci si chiede: Lasciar fare il Tiranno sarebbe stato più morale?



‘Lucianpiz” dice che e’ avendo visitato la Libia le e’ sembrato normale, ma anche Alberto ha visitato la Tunisia e descritto la Tunisia meravigliosa poco prima della rivolta e ha confessato dopo che non si era accorto che il vulcano stava per eruttare. Ma e’ normale per un turista perché solo una inchiesta profonda sulla situazione del paese e il contatto stretto con l’avanguardia della lotta può illuminarci cosa bolle sotto la crosta che ci sembra in quiete.



Ciò mi fa ricordare quando ero in Somalia di Siad, regime qualificato dai miei [ex] compagni italiani  progressista e che a mio avviso   hanno contribuito all’abbellimento dell’immagine di una dittatura crudele e temeraria. Mentre io e I miei compagni non potevamo ottenere il passaporto e viaggiare all’estero, eravamo scacciati dalle scuole e istituti perché pericolosi a contatto con I giovani, pedinati, repressi, controllati, ecc., i miei ex compagni italiani potevano insegnare, girare liberamente, e presentati come amici della Somalia pubblicamente. Ora se Gianni De Michelis, Prof. Vianello, ecc. lo facevano in modo cinico, Noe’ Traevisan e tanti altri erano proprio come “ i turisti” e certamente non potevano vedere sotto la crosta. Ricordo di aver evitato di incontrare alcuni dei miei vecchi cari amici (Come Noe) perché avrei potuto finire in  galera con l’accusa di “combutta con stranieri” anche se lo straniero era ospite del governo somalo.



Ora non vedo perché ‘lucianpiz” si concentra (focuses) sulla Libia e non  esalta il popolo dello Yemen che in nove mesi si e’ astenuto dalla violenza pur essendo il secondo popolo con maggiore densità di armi da fuoco (5 pezzi per ogni coppia di cittadini; secondo solo agli SU per possesso privato di armi da fuoco) pur avendo perso 900 vite e con 25 mila feriti finora? Anche il popolo siriano ha perso più di 3000 vite e insiste sulla non-violenza. Ma alle volte la violenza e’ ineluttabile e lo può decidere solo chi la subisce da regimi tirannici che rendono la vita impossibile e il paese inospitale per i suoi figli. Ciò non vuol dire che si possa approvare esecuzioni di  giustizia sommaria o extragiudiziali  o di  vendetta. Pur difendendo la violenza rivoluzionaria bisogna condannare questi atti di cui probabilmente e’ rea la rivoluzione libica senza escludere il caso dell’uccisione del tiranno che pur sembra extragiudiziale.

Un abbraccio

Mohamed

sana'a 23 Ottobre 2011

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