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giovedì 10 novembre 2011

NATA FEMMINA


La scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi". In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto:  "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".




            NATA FEMMINA




               "Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale

               che lei  non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo

               disinvolto senso dello humor ha toccato persone a  me molto care: "le

               belle  ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali

               Berisha,  confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei

               ha  puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare

               un'eccezione. "

               Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a

               decine, di  notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da

               Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi

               delle loro  vite violate, strozzate, devastate.

               A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola:

               puttana.

               Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata

               in  Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di

               stupri  collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò

               piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della

               Liguria, e  chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le

               incisero  la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.

               Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della

               società,  non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel

               puttana  sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia

nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.
Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo  Sole bruciato. Anni p tardi girai un documentario per la tivù svizzera:  andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda,  suo padre mi  aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite,
mutilate, appese a testa in g in macellerie  dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare,
sogna il miracolo.

E' una storia lunga, Presidente.. . Ma se sapessi di poter contare

sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma
l'avviso,  signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio. In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe
gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è

inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a
spalle  dritte e testa alta. L'Albania non ha p pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite.
Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come

materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci. Questa  "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuriano varie polemiche , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il
rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno

criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi.



Merid Elvira Dones




PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione spero sentano  l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad altre persone. grazie



Elvira

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